Nuova Riveduta:

Esdra 9:5

Al momento dell'offerta della sera, mi alzai dalla mia umiliazione, con le vesti e con il mantello stracciati, caddi in ginocchio e, stendendo le mani verso il SIGNORE, mio Dio, dissi:

C.E.I.:

Esdra 9:5

All'offerta della sera mi sono alzato dal mio stato di prostrazione e con il vestito e il mantello laceri sono caduto in ginocchio e ho steso le mani al mio Signore,

Nuova Diodati:

Esdra 9:5

All'oblazione della sera mi alzai dal mio digiuno, con la veste e il mantello stracciati; poi caddi in ginocchio e stesi le mani verso l'Eterno, il mio DIO,

Riveduta 2020:

Esdra 9:5

Al momento dell'oblazione della sera, mi alzai dalla mia umiliazione, con le vesti e con il mantello stracciati, caddi in ginocchio, stesi le mani verso l'Eterno, il mio Dio, e dissi:

La Parola è Vita:

Esdra 9:5

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Esdra 9:5

E al momento dell'oblazione della sera, m'alzai dalla mia umiliazione, colle vesti e col mantello stracciati; caddi in ginocchio; stesi le mani verso l'Eterno, il mio Dio, e dissi:

Ricciotti:

Esdra 9:5

Al sacrifizio della sera, mi levai da quell'afflizione; col mantello e la tunica strappati, piegai le ginocchia, stesi le mani verso il Signore mio Dio,

Tintori:

Esdra 9:5

Al sacrifizio della sera mi alzai dalla mia afflizione, e, stracciato il mantello e la tunica, m'inginocchiai e alzai le mie mani al Signore Dio mio

Martini:

Esdra 9:5

E all'ora del sagrifizio della sera io mi sollevai dalla mia afflizione, e stracciato il pallio, e la tonaca, m'inginocchiai, e alzai le mie mani al Signore Dio mio,

Diodati:

Esdra 9:5

Ed al tempo dell'offerta della sera, io mi levai dalla mia afflizione; ed avendo la mia vesta e il mio mantello stracciato, io m'inginocchiai, e spiegai le palme delle mie mani al Signore Iddio mio, e dissi:

Commentario abbreviato:

Esdra 9:5

Versetti 5-15

Il sacrificio, soprattutto quello della sera, era un tipo del benedetto Agnello di Dio, che alla sera del mondo avrebbe tolto il peccato con il sacrificio di se stesso. Il discorso di Esdra è una confessione penitente del peccato, il peccato del suo popolo. Ma sia questo il conforto dei veri penitenti: anche se i loro peccati raggiungono i cieli, la misericordia di Dio è nei cieli. Esdra, parlando del peccato, parla come uno che si vergogna molto. La santa vergogna è necessaria al vero pentimento come il santo dolore. Esdra parla come molto stupito. Le scoperte della colpa provocano stupore; più pensiamo al peccato, più ci sembra grave. Di': "Dio sia misericordioso con me peccatore". Esdra parla come uno che ha molta paura. Non c'è presagio di rovina più sicuro o più triste del ripiegamento sul peccato, dopo grandi giudizi e grandi liberazioni. Ognuno nella chiesa di Dio deve chiedersi se non ha stancato la pazienza del Signore e non ha portato la distruzione su di sé. Quale deve essere allora il caso degli empi? Ma anche se il vero penitente non ha nulla da invocare in suo favore, l'Avvocato celeste lo difende con forza.

Riferimenti incrociati:

Esdra 9:5

2Cron 6:13; Sal 95:6; Lu 22:41; At 21:5; Ef 3:14
Eso 9:29,33; 1Re 8:22,38,54; Sal 141:2; 143:6; Is 1:15

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